The details are not the details. They make the design.
Charles Eames

Lo stile boho, tanto amato per il suo mix di culture e la sua libertà creativa, affonda le sue radici anche nelle tendenze di arredamento degli anni ’50 e ’60. Questi decenni, noti per la loro carica innovativa, hanno lasciato in eredità elementi che si sposano perfettamente con l’estetica bohémien contemporanea.

Scopriamo insieme quali sono i tratti comuni e senza tempo.

1. Legno naturale e mobili Mid-Century Modern:

Negli anni ’50 e ’60 si afferma il Mid-Century Modern, caratterizzato da linee pulite, forme organiche e materiali naturali come il teak e il noce.

Ancora oggi, nel boho-chic, ritroviamo questi mobili vintage mixati a tappeti etnici e tessili colorati. Il legno caldo bilancia il mix eclettico tipico del boho.

Oggi nel boho i mobili che si ispirano al Mid-Century (sedie, credenze, tavolini) vengono accostati a tappeti marocchini, tessuti etnici e lampade in rattan. Questi elementi riescono ad integrarsi benissimo con altri più rustici e artigianali, tipici dello stile Boho.

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2. Palette terrose e colori caldi

Negli anni ’60 esplodono i colori della terra: senape, arancione bruciato, verde oliva e marrone, che riflettono un ritorno alla natura. Lo stile boho riprende questi toni e li mescola a tinte più vivaci come il turchese o il corallo, creando ambienti accoglienti e vissuti.

Una curiosità storica: negli interni degli anni ’60 americani il verde avocado era il re delle cucine e dei salotti!

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3. Pattern geometrici e astratti

I pattern geometrici anni ’50 erano essenziali e futuristici, quelli dei ’60 più psichedelici e audaci. Entrambi spesso si ispiravano allo stile scandinavo o al design Space Age. Oggi nel boho si mescolano senza paura pattern geometrici, etnici e orientali: il risultato è un patchwork visivo ricco e stimolante.

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4. Materiali naturali e artigianali

Negli anni ’60 cresce l’attenzione per l’artigianato e per il pezzo unico, realizzato a mano. Il boho contemporaneo riprende pienamente questo amore per l’oggetto unico e imperfetto, celebrando ancora questi materiali grezzi e artigianalmente lavorati.

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5. Libertà creativa e mobili non coordinati

Negli anni ’60 si abbandona il concetto di arredamento “tutto coordinato”, lasciando spazio alla personalizzazione. Ogni oggetto deve avere una propria storia.

Oggi il boho fa proprio questo principio: niente deve essere troppo ordinato o abbinato alla perfezione. Mobili di epoche e stili diversi vengono accostati liberamente in base al gusto personale: sedie spaiate, tavolini vintage e oggetti di viaggio si uniscono in armonia.

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6. Piante come elemento decorativo

Già negli anni ’60, grazie alla cultura hippie e all’interesse per la natura, le piante iniziano a popolare gli interni domestici. Il verde diventa parte integrante del design domestico.

Nel boho odierno, le piante sono un must-have per creare ambienti vivi e rilassanti, ammorbidire i materiali e portare freschezza visiva.

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Lo stile boho non è altro che una fusione armoniosa di passato e presente, in cui il design Mid-Century Modern e le atmosfere libere e naturali degli anni ’50-’60 si mescolano con influenze etniche, vintage e artigianali. Chi ama il boho sa che arredare casa significa creare un luogo personale, che racconta una storia senza tempo.

È un modo di vivere e abitare che celebra la libertà creativa, la sostenibilità e il mix di culture e tempi diversi.

La natura non è un luogo da visitare. È casa nostra.
Gary Snyder

 

Tendenze '50-'60 nel Boho
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